domenica 28 febbraio 2021

Incontro delle classi seconde con l'AGEDO

 Lunedì 22 febbraio le classi seconde del Classico incontrano in presenza le rappresentanti dell’associazione Agedo 

AGEDO è un gruppo di genitori, parenti, e amici di persone che appartengono alla comunità LGBTQ+, e che ha la finalità di aiutare le persone omosessuali a ritrovarsi in una società che rispetti la loro natura parlando con le loro famiglie e i loro amici, per far sì che questi li comprendano e di conseguenza non possano nutrire sentimenti negativi nei loro confronti.

Presentare questa associazione nelle scuole è molto importante affinché i giovani conoscano a grandi linee il mondo LGBTQ+, e si possa costruire una società in cui tutti si sentano bene con sé stessi e liberi di amare.

Oriella, Chiara e Vittoria, che rappresentano magnificamente l’associazione, hanno aperto la conferenza con un video molto toccante di persone omosessuali che finalmente si sentono libere di affermare la propria sessualità. Il coming out è definito come “liberazione”, tuttavia è impressionante come in Italia e in Europa le risposte delle famiglie ai coming out dei figli siano ancora molto negative. Vittoria ci mostra dati terrorizzanti: l’Italia è uno dei paesi più omofobi dell’Europa occidentale, e la maggioranza dei ragazzi non sono supportati ed accettati dalle loro famiglie in seguito al coming out.

Perché questo accade? Soprattutto perché le generazioni dei nostri genitori, e dei nostri nonni soprattutto, sono cresciute ignorando completamente l’omosessualità, ed etichettandola come un mondo nascosto, nell’ombra poiché “sbagliato”. Ecco perché è importante l’incontro con AGEDO: perché la chiave del rispetto è la comprensione.

E’ significativo l’esempio di Oriella, che in classe ci ha spiegato con fierezza e orgoglio che suo figlio è gay. Oriella è un esempio di crescita personale, in quanto al coming out di suo figlio -racconta lei stessa- si sentiva spaventata e disorientata, non comprendeva, non accettava, ed ora invece è una persona diversa e migliore. La fondazione AGEDO che ora lei rappresenta così bene, l’ha aiutata a capire che suo figlio è perfettamente normale, e che era giusto sostenerlo.

Durante la conferenza Chiara ha esposto che alla comunità LGBTQ+ appartengono persone con vari orientamenti sessuali e di genere. Prima di tutto è importante distinguere tra identità di genere e omosessualità. L’identità di genere non è da confondere con l’identità sessuale e rappresenta il genere che una persona si sente di avere nel suo intimo. Di solito le persone “gender non conforming” si allontanano da forme di espressione di genere tradizionalmente intese in una data cultura e mettono in atto strategie per rendere il proprio aspetto esteriore il più simile possibile all’immagine interiorizzata che hanno di sé, il che non necessariamente si traduce in una transizione. Le persone transessuali o gender non conforming sono stranamente meno vessate in Italia degli omosessuali, tuttavia vanno incontro a diverse discriminazioni, relative al loro ruolo di genere o alla loro identità di genere.

Per quanto riguarda gli omosessuali, invece, è importante sapere che esistono diversi orientamenti, oltre i più conosciuti. L’omosessualità non dipende in alcun modo da cattiva educazione, o da fattori genetici, non è una malattia o una perversione sessuale, non è una scelta e non è contro la natura e contro la morale.

E allora, se l’identità di genere riguarda il rapporto che una persona ha con se stessa e l’omosessualità non ha nulla di innaturale, perché in Italia divampano ancora l’omofobia, la transfobia, e l’intolleranza?

Perché molti sono ancora bloccati dagli stereotipi o da una mentalità chiusa; per un nuovo mondo migliore e più tollerante è necessario che tutte queste barriere siano abbattute, cosicché ognuno possa raggiungere la versione migliore e più felice di se stesso.

A curia di Giorgia Ferraro, II A 


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