giovedì 24 novembre 2022

Laboratorio di teatro classico: work in progress

 

Laboratorio di Teatro Classico: si riprende con l’entusiasmo di sempre


Sì, finalmente, dopo tanta chiusura, il Laboratorio di Teatro Classico del Liceo è ripreso, ricomincia a lavorare, con buona lena, con l’entusiasmo di studenti e docenti che desiderano ricominciare e portare avanti una gloriosa tradizione della Scuola. Dagli anni passati abbiamo ricevuto un testimone importante, impegnativo e riuscire nell’intento di farlo proseguire era quasi un imperativo categorico. Quindi i lavori sono iniziati, tutti i venerdì pomeriggio, sotto la competente guida di un ex allievo, Eugenio Fea, attore professionista, animato da vero spirito teatrale e decisamente adatto a lavorare con i ragazzi per iniziarli alla conoscenza del linguaggio teatrale. Energia, colpo d’occhio, coesione di gruppo, scioltezza: questi i punti basilari su cui, al momento, i ragazzi stanno agendo per preparare un testo come Alcesti, non certo facile e leggero… Il testo è frutto del lavoro che la prof..ssa Cinzia Zenzon ha svolto durante l'estate rileggendo la tragedia euripidea attraverso lo sguardo di un'autrice moderna, Marguerite Yourcenar che, con il suo Il mistero di Alcesti, propone una versione tutta novecentesca del mito. La professoressa Zenzon ha fuso i due testi realizzando un copione antico e moderno nello stesso tempo, lasciando il tema del tragico di Euripide ed inserendo motivi più vicini alla nostra sensibilità, come nel patetico dialogo tra i due genitori di Admeto che non vogliono, pur anziani, rinunciare alla vita.

I ragazzi sono entusiasti, alcuni di loro dicono già di aver legato molto, di aver creato gruppo: il nostro primo obiettivo è stato raggiunto. Quindi, avanti così, in attesa della rappresentazione di fine anno scolastico!

a cura della prof.ssa Mariarosa Poggio

domenica 20 novembre 2022

Cerimonia finale di Asti d'appello 2022

 Svelati i vincitori del Premio Asti d'appello


Nel pomeriggio di domenica 20 Novembre 2022 si è tenuta la cerimonia finale del Premio Asti d'appello, come sempre nella evocativa cornice del palco di Teatro Alfieri, dove gli otto scrittori finalisti hanno difeso con una strenua arringa di fronte ad una giuria togata di alto livello i frutti delle loro fatiche.
La prof.ssa Cinzia Zenzon ha accompagnato un gruppo degli studenti che hanno partecipato alla Giuria Giovani per il Liceo Classico: Arianna Barberis, Ilaria Gianotto, Angela Gili, Francesca Dogliotti, Vittoria Pero e Giorgia Zanatta della 4A; Serena Cerrato e Rebecca Florina Nicolae della 3A.

Dopo la lettura da parte di Massimo Cotto delle sue sempre impeccabili recensioni degli otto romanzi e le presentazioni degli autori, il pubblico è stato letteralmente trasportato con la mente nel mondo della musica grazie all'ASO Asti diretta da Fabio Poggi che ha magistralmente interpretato brani di Morricone, Piazzolla e Piovani in un programma dal titolo "Tra Europa e Sud America": un'ora di atmosfere magiche in cui abbiamo sentito le colonne sonore di alcuni celebri film interpretate da archi e fiati di grande professionalità e capaci di suscitare forti emozioni e tenere in sospeso il pubblico circa i nomi dei vincitori.

Quest'anno i pronostici degli studenti del Liceo Classico non si sono avverati, ma hanno ottenuto i tre premi previsti rispettivamente Simona Lo Iacono con La tigre di Noto (Premio della Giuria Popolare), Pasquale Ruju con Il codice della vendetta (Premio della Giuria Giovani) ed infine Claudio Piersanti con Quel maledetto Vronskij (vincitore del Premio Asti d'appello 2022). 

Si tratta di romanzi sicuramente apprezzati dai nostri studenti (parole di elogio erano state spese durante l'incontro con i giornalisti per il romanzo di Simona Lo Iacono), ma che non rientravano nella nostra top ten. Il romanzo vincitore del Premio Asti d'appello era stato giudicato da qualcuno deludente perché la promessa implicita nel titolo, il rimando ad Anna Karenina, risultava deluso nella lettura del romanzo, un'opera di pregio, dalla lettura scorrevole, ma forse dal finale troppo triste per il pubblico giovanile. 

I nostri complimenti all'autore e un caloroso arrivederci al prossimo anno ad Asti d'appello: noi ci saremo!



a cura di Cinzia Zenzon





venerdì 18 novembre 2022

Classe aperta di Giornalismo: visita presso la redazione de "La Gazzetta d’Asti"

Lunedì 14 novembre, con le docenti Panata e Poggio, uscita interessante per il gruppo del Classico che si occupa di giornalismo: la visita presso la redazione de La Gazzetta d’Asti, per toccare con mano come si realizza un giornale, per esaminare la parte digitale della composizione della testata, per parlare col Direttore don Dino Barberis di giornalismo.

Elena Ferrato, al PC, ha illustrato con perizia Indesign e Incopy i due programmi che vengono utilizzati per la formazione della pagina. Un menabò digitale con cui si costruiscono le gabbie di testo, si immaginano gli spazi pubblicitari, si caricano le foto. Interessante e al passo con i tempi la digitalizzazione dell’intero settimanale.

Con il Direttore, in una splendida sala all’interno di una delle quattro torri che fanno parte del palazzo, si è parlato di interviste, di articoli, di criteri da seguire, di lavoro di redazione; un lavoro d’equipe, in cui ogni componente è specializzato in settori dell’informazione. Visita altamente formativa. Si ringraziano Elena Ferrato e il Direttore per la gentile disponibilità.

A cura della prof.ssa Mariarosa Poggio

lunedì 7 novembre 2022

Asti d'appello: incontro con i giornalisti

 Nell'attesa della cerimonia finale, gli studenti incontrano i giornalisti per discutere dei romanzi di Asti d'appello

Come di consueto ad inizio di Novembre fremono i preparativi per la cerimonia finale del Premio Asti d'appello prevista per domenica 20 Novembre e, mentre gli studenti sono intenti a votare il romanzo che più li ha appassionati tra gli otto finalisti scelti fra i romanzi in lizza ai più prestigiosi premi nazionali (dallo Strega al Bancarella), lunedì 7 Novembre un gruppo rappresentativo dei giovani lettori del Liceo Classico V. Alfieri, del Liceo Artistico B. Alfieri, del Liceo Scientifico F. Vercelli, dell'Istituto Giobert, dell'Istituto Andriano di Castelnuovo Don Bosco e del Liceo A. Monti si è ritrovato nei locali della Biblioteca Astense per discutere dei romanzi letti insieme al giornalista de La Stampa Carlo Francesco Conti.

Stupisce fin da subito, come fa notare il dott. Conti, la predominanza di lettrici donne (è presente un solo studente del Liceo Scientifico!) che dichiarano di aver apprezzato particolarmente i due romanzi che raccontano storie di donne, di grandi donne che ce l'hanno fatta, nonostante la società chiusa e bigotta in cui vivevano, ad emergere e ad affermarsi: sto parlando di Bly, scritto da Melania Soriani e di La tigre di Noto di Simona Lo Iacono.

Si tratta di due romanzi molto diversi per stile e oggetto di interesse ma accomunati da un fondo di femminismo che ha entusiasmato il pubblico femminile. In particolare le nostre studentesse, Fiamma Rasero e Rebecca Florina Nicolae di 3A hanno apprezzato di Bly il coraggio e la determinazione di una ragazza che nell'America di fine Ottocento ha perseguito il suo sogno di diventare giornalista, anzi giornalista investigativa, risolvendo, come ricorda Fiamma Rasero, casi particolarmente spinosi di cui le testate presso cui lei lavorava non volevano occuparsi. Inoltre una tematica che le ha particolarmente colpite è stata la scelta obbligata tra l'essere madre ed il mestiere di giornalista anche se, nota Rebecca Nicolae che si è documentata sulla vicenda reale della giornalista Nellie Bly, la protagonista poi si è sposata con un milionario tradendo in parte il suo desiderio di autonomia, mentre nel romanzo la vicenda si conclude con l'apice del suo successo senza raccontare questa seconda parte della sua vita.

L'altro romanzo, La tigre di Noto, racconta invece la vicenda di Anna Maria Ciccone che, partita da una famiglia siciliana che aveva in serbo per lei ben altro destino di moglie e madre di famiglia, giunge a Pisa per studiare fisica, unica del suo Corso, e qui diventerà una scienziata di fama internazionale finché le sue vicende personali si intrecceranno con quelle della Seconda Guerra Mondiale.

Altri romanzi hanno lasciato i nostri lettori o indifferenti (a proposito di Pianura di Marco Belpoliti dicono che non è adatto ad un pubblico giovane e che non si capisce dove l'autore voglia andare a parare) o delusi (come Maledetto Vronskij di Claudio Piersanti da qualcuno letto perché catturato dalla citazione del protagonista del celebre romanzo di Tolstoj, ma presto disingannato perché il filo della narrazione prende tutt'altra direzione).

Un altro dei finalisti ha incuriosito le nostre studentesse: La foglia di fico di Antonio Pascale: benché abbandonato per timore di non riuscire a finirlo, Fiamma Rasero è rimasta affascinata dalla saga familiare raccontata attraverso racconti legati alle foglie di vari alberi e sicuramente lo riprenderà per concluderlo.

Fiamma e Rebecca sono però convinte del loro voto e sperano che il romanzo di Melania Soriani possa aggiudicarsi l'ambitissimo premio nel corso della cerimonia finale di domenica 20 Novembre. In fondo le impressioni degli ultimi anni delle nostre lettrici e dei nostri lettori hanno portato fortuna agli scrittori (lo scorso anno la vincitrice Marina Marazza era stata intervistata proprio dai nostri studenti e poi aveva vinto sia il premio della Giuria sia quello del pubblico Giovani). Noi facciamo il tifo!

a cura di Cinzia Zenzon