lunedì 7 novembre 2022

Asti d'appello: incontro con i giornalisti

 Nell'attesa della cerimonia finale, gli studenti incontrano i giornalisti per discutere dei romanzi di Asti d'appello

Come di consueto ad inizio di Novembre fremono i preparativi per la cerimonia finale del Premio Asti d'appello prevista per domenica 20 Novembre e, mentre gli studenti sono intenti a votare il romanzo che più li ha appassionati tra gli otto finalisti scelti fra i romanzi in lizza ai più prestigiosi premi nazionali (dallo Strega al Bancarella), lunedì 7 Novembre un gruppo rappresentativo dei giovani lettori del Liceo Classico V. Alfieri, del Liceo Artistico B. Alfieri, del Liceo Scientifico F. Vercelli, dell'Istituto Giobert, dell'Istituto Andriano di Castelnuovo Don Bosco e del Liceo A. Monti si è ritrovato nei locali della Biblioteca Astense per discutere dei romanzi letti insieme al giornalista de La Stampa Carlo Francesco Conti.

Stupisce fin da subito, come fa notare il dott. Conti, la predominanza di lettrici donne (è presente un solo studente del Liceo Scientifico!) che dichiarano di aver apprezzato particolarmente i due romanzi che raccontano storie di donne, di grandi donne che ce l'hanno fatta, nonostante la società chiusa e bigotta in cui vivevano, ad emergere e ad affermarsi: sto parlando di Bly, scritto da Melania Soriani e di La tigre di Noto di Simona Lo Iacono.

Si tratta di due romanzi molto diversi per stile e oggetto di interesse ma accomunati da un fondo di femminismo che ha entusiasmato il pubblico femminile. In particolare le nostre studentesse, Fiamma Rasero e Rebecca Florina Nicolae di 3A hanno apprezzato di Bly il coraggio e la determinazione di una ragazza che nell'America di fine Ottocento ha perseguito il suo sogno di diventare giornalista, anzi giornalista investigativa, risolvendo, come ricorda Fiamma Rasero, casi particolarmente spinosi di cui le testate presso cui lei lavorava non volevano occuparsi. Inoltre una tematica che le ha particolarmente colpite è stata la scelta obbligata tra l'essere madre ed il mestiere di giornalista anche se, nota Rebecca Nicolae che si è documentata sulla vicenda reale della giornalista Nellie Bly, la protagonista poi si è sposata con un milionario tradendo in parte il suo desiderio di autonomia, mentre nel romanzo la vicenda si conclude con l'apice del suo successo senza raccontare questa seconda parte della sua vita.

L'altro romanzo, La tigre di Noto, racconta invece la vicenda di Anna Maria Ciccone che, partita da una famiglia siciliana che aveva in serbo per lei ben altro destino di moglie e madre di famiglia, giunge a Pisa per studiare fisica, unica del suo Corso, e qui diventerà una scienziata di fama internazionale finché le sue vicende personali si intrecceranno con quelle della Seconda Guerra Mondiale.

Altri romanzi hanno lasciato i nostri lettori o indifferenti (a proposito di Pianura di Marco Belpoliti dicono che non è adatto ad un pubblico giovane e che non si capisce dove l'autore voglia andare a parare) o delusi (come Maledetto Vronskij di Claudio Piersanti da qualcuno letto perché catturato dalla citazione del protagonista del celebre romanzo di Tolstoj, ma presto disingannato perché il filo della narrazione prende tutt'altra direzione).

Un altro dei finalisti ha incuriosito le nostre studentesse: La foglia di fico di Antonio Pascale: benché abbandonato per timore di non riuscire a finirlo, Fiamma Rasero è rimasta affascinata dalla saga familiare raccontata attraverso racconti legati alle foglie di vari alberi e sicuramente lo riprenderà per concluderlo.

Fiamma e Rebecca sono però convinte del loro voto e sperano che il romanzo di Melania Soriani possa aggiudicarsi l'ambitissimo premio nel corso della cerimonia finale di domenica 20 Novembre. In fondo le impressioni degli ultimi anni delle nostre lettrici e dei nostri lettori hanno portato fortuna agli scrittori (lo scorso anno la vincitrice Marina Marazza era stata intervistata proprio dai nostri studenti e poi aveva vinto sia il premio della Giuria sia quello del pubblico Giovani). Noi facciamo il tifo!

a cura di Cinzia Zenzon


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