venerdì 4 febbraio 2022

Giornata della Memoria

 Conferenza di Alberto Cavaglion del 26 gennaio 2022

Riproporre argomenti di una tale importanza storica quale il ricordo e lo studio dell’Olocausto e dei crimini nazisti, porta con sé il peso della necessità di una sempre nuova esposizione della memoria degli eventi, in modo da far riflettere gli ascoltatori, invece di limitarsi a banali e superficiali commenti sul periodo delle atrocità del Reich tedesco, che rischiano di passare quasi con indifferenza sotto gli occhi dei partecipanti alla discussione.

Lo storiografo Alberto Cavaglion dimostra nella sua conferenza del 26 gennaio la capacità, sicuramente maturata nel corso degli anni, di sfuggire al pericolo del banale e del riduttivo, puntando l’attenzione delle classi che gli prestavano ascolto non su un dipinto del terribile lavoro nazista, bensì sullo sviscerare le cause e le idee che hanno preceduto e portato all’evento dell’Olocausto.



Si fa riferimento più volte all’inutilità di una storiografia fatta di “puro male”, ed è questo che la conferenza dello storico rappresenta. Un ribaltamento dei canoni, che pone domande diverse dal solito: cosa ha portato l’emancipazione degli ebrei al fallimento del liberalismo, alla perdita dei diritti umani? Come possiamo capire il successo del fascismo e del nazismo in quei tempi? Qual è il peso avuto dai pregiudizi nella sistematica evoluzione della società, e qual è lo spettro di reazioni che la gente ha avuto alla macchina di sterminio?

Discutendo e riflettendo su queste tematiche (che, come provano le molte e pertinenti domande poste alla fine, hanno stimolato in modo particolare gli studenti), lo storiografo affronta concetti ed idee che riflettono il lavoro svolto nei suoi saggi: più di ogni altro, il rapporto tra memoria, storia e paesaggio “contaminato”, che ha occupato una notevole porzione delle quasi due ore trascorse assieme, è un chiarissimo nodo tematico con il suo ultimo libro, proprio dedicato alla visione di una permeabilità degli atti in un luogo nel corso del tempo: Decontaminare le memorie: Luoghi, Libri, Sogni è un estensione dell’interessantissimo approfondimento sull’idea di isolamento che andrebbe conferito ad alcuni posti che hanno funto da teatro per le crudeltà discusse, primo tra tutti Auschwitz-Birkenau.


Lo storico Cavaglion più volte si concentra sullo stimolare un’opinione nel pubblico, invece di impiantare nelle menti una risposta definitiva. Anche il concetto dell’isolamento, quindi, non è concluso definitivamente, bensì continua nella mente e nella coscienza di ciascuno, che si interroga se l’idea di “dare ai luoghi della Memoria il tempo di curarsi”, di riprendersi dalle atrocità delle quali sono stati testimoni, se correre il rischio che vengano dimenticati siano un prezzo necessario per eliminare una parte essenziale di uno degli eventi più terrificanti della Storia.
a cura di Alessandro Cussotto, III A

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