domenica 28 novembre 2021

Cerimonia finale del Premio Asti d'appello

 Doppia vittoria per Marina Marazza



Domenica 28 Novembre 2021 si è svolta la cerimonia finale del Premio Asti d'appello che quest'anno è potuta tornare a Teatro Alfieri con il pubblico dopo che lo scorso anno, a causa dell'emergenza sanitaria, è stata realizzata in diretta streaming sempre dal Teatro Alfieri ma a porte chiuse.

La prof.ssa Cinzia Zenzon, referente del progetto, ha partecipato alla cerimonia accompagnata da una fedelissima rappresentanza di studenti delle classi 5 B (Alessandro Merlone) e 2 A (Emma Austa, Maria Adele Avidano, Rebecca Nicolae, Fiamma Rasero e Federico Ribero) che hanno seguito con molto interesse tutte le fasi della premiazione. Presentati da Chiara Buratti e introdotti dalle recensioni di Massimo Cotto, i sei finalisti (il settimo, Paolo di Stefano, assente per malattia è stato escluso come da regolamento) hanno recitato un'arringa difensiva del loro romanzo di fronte ad una giuria togata. Mentre la giuria si è riunita per assegnare il premio, il pubblico è stato allietato dalle note di Wolgfang Amadeus Mozart presentato dal recital in prima assoluta Mozart in Italia: la musica, il viaggio, interpretato dalla voce narrante di Sandro Cappelletto, dal pianista Marco Scolastra e dalla superlativa soprano Cinzia Forte.



Al termine è stato proclamato il verdetto: vincitrice del Premio della giuria popolare è stata Marina Marazza, autrice del romanzo Io sono la strega, scrittrice intervista proprio dai nostri allievi del Liceo Classico poche settimane fa: i ragazzi avevano molto amato il suo libro ed erano stati affascinati dalla personalità di Marina Marazza che ha saputo trasmettere tutta la sua passione per la scrittura nell'ora trascorsa insieme durante l'intervista. La gioia si è raddoppiata (così come l'emozione dell'autrice) quando è stato svelato anche il nome del vincitore del Premio della giuria: ancora una volta Marina Marazza che evidentemente con la storia di Caterina da Broni ha convinto anche i giudici e gli avvocati presenti in teatro. Complimenti a Marina Marazza e arrivederci al prossimo romanzo!


a cura di Cinzia Zenzon

lunedì 22 novembre 2021

Premiazione di Federica Parigi

 

Federica Parigi della V A Liceo classico riceve un importante premio



Su segnalazione della sua insegnante di scienze motorie, prof.ssa Clotilde Ghi, Federica Parigi, studentessa dell’ultimo anno del liceo classico cittadino, ha ricevuto il Premio Borsa di Studio Attilio Bravi. Tale riconoscimento consiste in un premio in denaro in considerazione delle prestazioni sportive e del rendimento scolastico degli studenti; relativo all’anno 2019 -20, la Borsa è stata assegnata a Federica Parigi per le sue vittorie nell’atletica, in particolare nel salto in alto, oltre naturalmente per i buoni risultati scolastici. La cerimonia ha avuto luogo giovedì 11 novembre, a cui ha fatto seguito una conviviale con i campioni astigiani dello sport.

a cura di Mariarosa Poggio

lunedì 15 novembre 2021

Conferenza su Cosma Manera

 4 Novembre: Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate



Presso l'Archivio Storico di Asti alcuni studenti del Liceo Classico hanno partecipato ad una mostra organizzata per l'occasione su alcune figure che si sono distinte nello svolgimento della loro attività tra cui Cosma Manera.

La studentessa Kishta Magderida di 3C ha realizzato al riguardo un prodotto in power point

venerdì 12 novembre 2021

Intervista per Asti d'appello

 

INTERVISTA A MARINA MARAZZA 


Venerdì 12 Novembre alle ore 16.30 in modalità online si è svolto l’incontro con Marina Marazza, autrice del romanzo Io sono la strega, in corsa per il premio di “Asti d’appello”.

Quest’anno la Biblioteca Astense e la Direzione del Premio “Asti d’appello” ha deciso di variare la formula di interazione con gli studenti che rappresentano la giuria giovane del Premio proponendo ad ogni scuola coinvolta di ‘adottare’ uno scrittore per intervistarlo. La prof.ssa Cinzia Zenzon, referente del progetto per il Liceo Classico, si è ‘accaparrata’ per i suoi quattordici ragazzi provenienti dalla 5B e dalla 2A Marina Marazza, autrice di un romanzo che fin da subito ha riscontrato grande successo fra i ragazzi (e l’insegnante!). Gli studenti hanno proposto molte domande, mai banali ma curiose e specifiche sia sui motivi personali che hanno portato l’autrice alla scrittura di romanzi storici sia sulle modalità con cui ha reperito i dati per la sua opera sia sulle scelte relative all’intreccio.



Con un entusiasmo che ha subito catturato i ragazzi, Marina Marazza ha raccontato la sua esperienza biografica rispondendo alle domande di Rebecca Nicolae della 2A: fin da bambina ha sempre letto molto e ha deciso di riscrivere storie che non le piacevano in alcuni punti, specialmente per come venivano rappresentate le figure femminili, così il suo primo romanzo è stato L’orchidea della giustizia, la storia di una Zorro in gonnella. L’autrice ha continuato ammettendo di non aver sempre solo fatto la scrittrice, ma di aver lavorato per alcuni anni come direttore creativo della Walt Disney Company, pur continuando a scrivere almeno un romanzo ogni due anni, prediligendo le storie con protagoniste le donne, da Gertrude alla moglie di Dante a Caterina da Broni.



Un'altra curiosità dei ragazzi è stata sapere a quali fonti ha attinto: a Carlotta Rocatti di 5B Marina Marazza ha spiegato come la fortunosa preservazione degli atti del processo a Caterina di cui una copia era stata trascritta da un notaio al conte Melzi, suo accusatore, l’ha incuriosita sia per la figura di Caterina sia per il contesto. L’autrice rivela che la sua scrittura parte sempre da documenti storici a cui rimane molto fedele (anche talora deludendo il lettore quando non fa fuggire la protagonista con l’amore della sua vita…) aggiungendo personaggi ‘da fiction’ (come gli uomini che Caterina incontra nella locanda in cui è costretta a prostituirsi) per coinvolgere maggiormente il lettore. Altre fonti del romanzo sono state le poesie di Fabio da Varese e i dipinti di Fede di Galizia, oltre a documenti sulla peste del Monferrato.



Francesca Fabris di 5B ha chiesto infine se ha intenzione di scrivere il seguito della vicenda di Salem, il boia che si trova senza saperlo a giustiziare sua madre. Marina Marazza ammette di aver voluto raccontare, con Salem, la storia di una figura, quella del boia, poco indagata nei romanzi ambientati durante il ‘600 e anche poco documentata, perché si tratta di un personaggio che nell’epoca della Controriforma assunse grande importanza e prestigio sociale; per di più in questo caso la sua vicenda, dopo l’esecuzione della sentenza di morte ai danni di Caterina, risulta aperta e quindi foriera di molti spunti romanzeschi.

L’incontro, la cui durata tutti avremmo voluto potesse prolungarsi, si è concluso con i complimenti rivolti da Marina Marazza ai ragazzi e alla docente per la qualità delle domande e le riflessioni frutto di una lettura meditata del suo romanzo e della capacità di confrontarlo con IL romanzo per eccellenza che le due classi stanno, sotto diversi punti di vista e con differente livello di approfondimento, studiando quest’anno: i Promessi sposi di Alessandro Manzoni, nella quale opera è proprio citata la vicenda di Caterina.

A cura di Cinzia Zenzon

martedì 2 novembre 2021

Conferenza della prof.ssa Giulia Albanese

 RIFLETTERE SULLA STORIA IN OCCASIONE DELL'ANNIVERSARIO DELLA MARCIA SU ROMA


Martedì 26 ottobre 2021 le classi quarte e quinte del Liceo Classico hanno avuto modo di partecipare a una conferenza di approfondimento riguardo la Marcia su Roma tenuta dalla professoressa Giulia Albanese, docente associata presso l’Università di Padova.

L’episodio, nucleo della discussione intrapresa dalla professoressa e di cui si celebra il 99° anniversario il 27 ottobre, è stato contestualizzato nel dispiegarsi di tutti i nuclei politici, sociali e di dinamica storica che hanno caratterizzato uno episodio contraddittorio della storia italiana. Se per i fascisti, infatti, la Marcia fu un fatto fondamentale, volto ad ampliare il numero di adesioni al Partito Fascista, nato nel 1919 a Milano in Piazza San Sepolcro, ebbe d’altra parte scarsa considerazione da parte di tutti gli illustri parlamentari che fino a quel momento non avevano ancora aderito al partito.

Tuttavia, come si comprende in seguito, i quattro giorni di fuoco dal 27 al 31 ottobre del 1922 rappresentano un momento di svolta nell’ascesa al potere di un personaggio che segnerà in maniera tanto indelebile quanto negativa il primo Novecento: da questo momento, infatti, Benito Mussolini, attraverso la carica di Presidente del Consiglio, nominato dal re Vittorio Emanuele III, inizia a compiere i primi passi concreti che lo condurranno a rivestire il ruolo di dittatore.

Suscita, dunque, una commistione di sensazioni di ansia e preoccupazione rivolgere, seguendo questa chiave di lettura, uno sguardo a un momento buio della nostra attualità: l’assalto alla CGIL avvenuto Sabato 16 ottobre come degenerazione di un movimento no-Green Pass in una manifestazione violenta che ha travolto le vie del centro di Roma, inneggiando a una riconquista delle forze politiche di destra della capitale. Proprio in questo ultimo confronto la professoressa ha avuto modo di proporre a noi studenti una sottolineatura sul ruolo che la storia dovrebbe rivestire nella nostra società, garantendo a ogni individuo, in quanto cittadino, di saper leggere e affrontare attivamente una realtà che necessita di consapevolezza storica e sociale.

                                                                                                 A cura di Camilla Camusso V C Liceo Classico 

venerdì 29 ottobre 2021

Una nuova veste per la biblioteca dell'Alfieri

 


ECCO LA NUOVA BIBLIOTECA DEL LICEO CLASSICO

Finalmente la storica biblioteca del Liceo Classico ha cambiato veste!

 

Grazie al bando del Ministero a cui il nostro Istituto ha partecipato nel 2019 e che ha consentito l’istituzione della rete DigitalBiblioAgorà, attiva su un territorio comprendente scuole dell’infanzia, primarie, secondarie inferiori e superiori della provincia di Asti, ma anche alcune delle province di Torino e Cuneo, e di cui il Liceo Classico “V. Alfieri” è la scuola capofila, abbiamo ricevuto un finanziamento per rinnovare la nostra biblioteca sia dal punto di vista digitale sia dal punto di vista strutturale.

Ecco che, mentre la Dirigente Scolastica Maria Stella Perrone, la prof.ssa Cinzia Zenzon e il tecnico Luca Rigamonti si sono occupati di rinnovare il sistema di catalogazione dei libri e di gestire prestiti ed eventi comuni alle ventun scuole della Rete, la professoressa Gianna Gandini ha curato il progetto di risistemazione dei locali, con un risultato a diri poco sorprendente! Ora la nostra biblioteca dispone di una sala di accoglienza provvista di due postazioni informatiche destinate ai bibliotecari e di tre sale tematiche: una per la sezione di testi di letteratura (classica, italiana e straniera), una per i testi di filosofia e storia e una per quelli di storia dell’arte. Nella sala più ampia è stato montato un monitor e sono stati inseriti dei tavoli a penisola per la lettura e la consultazione: finalmente dominano i colori e la nostra biblioteca, ultimati i lavori di tinteggiatura e la ricollocazione dei testi, potrà tornare ad essere fruibile a studenti e docenti.

 

Un ringraziamento speciale per tutto il lavoro svolto in questi anni e in particolare in quest’ultimo periodo in cui i libri sono stati trasportati altrove per poter arredare i locali, va al professor Alfredo Poli che, assistito dalla professoressa Giulia Dani e dai ragazzi che si sono alternati per svolgere le attività di PCTO, ha messo ordine nel precedente schedario cartaceo, restaurato libri, spostato materialmente centinaia di testi con la perizia e la passione che sempre mette nel suo lavoro.

 

Grazie alla collaborazione di tutti e alla previdenza della nostra Dirigente che ha saputo vedere le potenzialità della nostra biblioteca, presto anche questi locali della nostra scuola potranno essere vissuti appieno da tutti coloro che frequentano e lavorano nel nostro Istituto.

 

A cura della prof.ssa Cinzia Zenzon

mercoledì 27 ottobre 2021

Presentazione del libro "Come l'uom s'etterna" del prof. Roberto Gatti

 

“COME L’UOM SI ETTERNA”                    



Sabato 23 Ottobre 2021, presso il refettorio del Seminario vescovile di Asti, si è tenuta la presentazione del libro intitolato Come l’uom si etterna, a cura del professor Roberto Gatti, insegnante di filosofia e storia al Liceo Classico V. Alfieri.

Si tratta della prima traduzione italiana di una delle opere inedite di uno dei maggiori esponenti della filosofia e della letteratura ebraica medievale, ossia di Gersonide (in ebraico Lewi ben Gershom), uno dei principali rappresentanti dell’aristotelismo ebraico, nonché autore di una serie di Supercommentari ai Commenti del filosofo arabo Averroè alle opere di Aristotele.

Il testo, pertanto, appartenente a quest’ultima tipologia, è il Commento a tre Epistole di Averroè, teso ad individuare gli elementi che rendono possibile la conoscenza e la natura della “felicità mentale”, attraverso cui l’essere umano raggiunge l’immortalità. Il “Commento”, inoltre, mostra anche il modo in cui il mondo ebraico medievale sia giunto a conoscenza dei princìpi più radicali della dottrina averroistica.



E’ per questa ragione che il professor Gatti ha condotto l’intera presentazione con alle spalle una proiezione del celebre affresco Trionfo di San Tommaso conservato nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, al fine di sottolineare l’importanza che la filosofia di Averroè aveva raggiunto anche in Occidente: nel celebre affresco San Tommaso, seduto su un trono, schiaccia la testa di Averroè, sovrastandolo, a causa delle notevoli differenze alla base delle loro tesi e della visione particolarmente negativa che ha di lui la filosofia occidentale.

La presentazione è proseguita attraverso la spiegazione del tema centrale del libro, ovvero come la filosofia costituisca l’unica vera modalità attraverso la quale l’uomo può assicurarsi quella «felicità mentale» grazie a cui riesce a sopraelevarsi rispetto alla caducità della vita e a raggiungere l’immortalità. Si tratta di una felicità basata sulla consapevolezza dell’essere umano di essere parte di qualcosa di più grande, del ribaltamento di tutte quelle prospettive che esaltano la centralità dell’individuo: l’uomo supera la morte non in quanto tale, infatti, bensì in quanto parte consapevole di un’ampissima rete di relazioni che va oltre ogni concetto temporale.

Al di là dei molteplici parallelismi che intercorrono tra la dottrina araba, quella cristiana (rifacendosi in particolar modo a San Tommaso circa la santità dell’intelletto) e quella ebraica nei confronti di alcune filosofie del ‘900 (ponderando con attenzione sulla questione dell’immortalità individuale del filosofo francese Merleau-Ponty), è opportuno riconoscere che il testo tradotto è corredato, dettagliatamente, da svariate note filologiche e storiche, in modo tale da rendere più immediati e comprensibili sia il contenuto sia i numerosi riferimenti del manoscritto.

L’incontro si è concluso con l’intervento dei ragazzi direttori del blog “Arena Philosophika”, che hanno contribuito alla presentazione del lavoro del prof. Roberto Gatti approfondendo alcune tematiche (come “la felicità mentale”, “La noetica di Averroè” etc…) riportate sul loro sito web.

 a cura di Daniele Dapavo  classe V C, Rebecca Bona e Francesca Fabris classe VB Liceo Classico