venerdì 12 novembre 2021

Intervista per Asti d'appello

 

INTERVISTA A MARINA MARAZZA 


Venerdì 12 Novembre alle ore 16.30 in modalità online si è svolto l’incontro con Marina Marazza, autrice del romanzo Io sono la strega, in corsa per il premio di “Asti d’appello”.

Quest’anno la Biblioteca Astense e la Direzione del Premio “Asti d’appello” ha deciso di variare la formula di interazione con gli studenti che rappresentano la giuria giovane del Premio proponendo ad ogni scuola coinvolta di ‘adottare’ uno scrittore per intervistarlo. La prof.ssa Cinzia Zenzon, referente del progetto per il Liceo Classico, si è ‘accaparrata’ per i suoi quattordici ragazzi provenienti dalla 5B e dalla 2A Marina Marazza, autrice di un romanzo che fin da subito ha riscontrato grande successo fra i ragazzi (e l’insegnante!). Gli studenti hanno proposto molte domande, mai banali ma curiose e specifiche sia sui motivi personali che hanno portato l’autrice alla scrittura di romanzi storici sia sulle modalità con cui ha reperito i dati per la sua opera sia sulle scelte relative all’intreccio.



Con un entusiasmo che ha subito catturato i ragazzi, Marina Marazza ha raccontato la sua esperienza biografica rispondendo alle domande di Rebecca Nicolae della 2A: fin da bambina ha sempre letto molto e ha deciso di riscrivere storie che non le piacevano in alcuni punti, specialmente per come venivano rappresentate le figure femminili, così il suo primo romanzo è stato L’orchidea della giustizia, la storia di una Zorro in gonnella. L’autrice ha continuato ammettendo di non aver sempre solo fatto la scrittrice, ma di aver lavorato per alcuni anni come direttore creativo della Walt Disney Company, pur continuando a scrivere almeno un romanzo ogni due anni, prediligendo le storie con protagoniste le donne, da Gertrude alla moglie di Dante a Caterina da Broni.



Un'altra curiosità dei ragazzi è stata sapere a quali fonti ha attinto: a Carlotta Rocatti di 5B Marina Marazza ha spiegato come la fortunosa preservazione degli atti del processo a Caterina di cui una copia era stata trascritta da un notaio al conte Melzi, suo accusatore, l’ha incuriosita sia per la figura di Caterina sia per il contesto. L’autrice rivela che la sua scrittura parte sempre da documenti storici a cui rimane molto fedele (anche talora deludendo il lettore quando non fa fuggire la protagonista con l’amore della sua vita…) aggiungendo personaggi ‘da fiction’ (come gli uomini che Caterina incontra nella locanda in cui è costretta a prostituirsi) per coinvolgere maggiormente il lettore. Altre fonti del romanzo sono state le poesie di Fabio da Varese e i dipinti di Fede di Galizia, oltre a documenti sulla peste del Monferrato.



Francesca Fabris di 5B ha chiesto infine se ha intenzione di scrivere il seguito della vicenda di Salem, il boia che si trova senza saperlo a giustiziare sua madre. Marina Marazza ammette di aver voluto raccontare, con Salem, la storia di una figura, quella del boia, poco indagata nei romanzi ambientati durante il ‘600 e anche poco documentata, perché si tratta di un personaggio che nell’epoca della Controriforma assunse grande importanza e prestigio sociale; per di più in questo caso la sua vicenda, dopo l’esecuzione della sentenza di morte ai danni di Caterina, risulta aperta e quindi foriera di molti spunti romanzeschi.

L’incontro, la cui durata tutti avremmo voluto potesse prolungarsi, si è concluso con i complimenti rivolti da Marina Marazza ai ragazzi e alla docente per la qualità delle domande e le riflessioni frutto di una lettura meditata del suo romanzo e della capacità di confrontarlo con IL romanzo per eccellenza che le due classi stanno, sotto diversi punti di vista e con differente livello di approfondimento, studiando quest’anno: i Promessi sposi di Alessandro Manzoni, nella quale opera è proprio citata la vicenda di Caterina.

A cura di Cinzia Zenzon

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