19 aprile 2021: le classi del biennio del Liceo Classico assistono alla conferenza in remoto tenuta da Luca Desiata
Molti sostengono che il Latino sia una lingua morta, inutile, obsoleta, non al passo con i tempi, inadeguata ai cambiamenti della società odierna. Ma ne siamo proprio certi?
L’ingegner Luca Desiata ci ha dimostrato come la lingua latina sia presente nell’età contemporanea e nell’era dell’internet raccontandoci la sua rilevanza nel mondo.
Si pensa che lo studio del latino sia diffuso principalmente in Italia in quanto questa è stata la culla della romanità; ma non è così: negli Stati Uniti le lingue classiche sono particolarmente vive, tanto che il loro motto è E pluribus, unum (Da tanti, uno). Senza spostarsi molto lontano, il motto dell’UE è In varietate concordia (La concordia nella varietà) per valorizzare la diversità delle tante culture europee che fanno la forza del nostro continente. Diverse importanti università americane (Harvard, Penny University…) hanno scelto il latino come lingua di incoraggiamento. In Cina, Corea, Mongolia, Giappone viene utilizzata questa lingua per indicare specie vegetali e animali. Pertanto il latino è una lingua diffusa su tutto il nostro pianeta: sicut in caelo et in terra.
Latino nell’era dell’internet? Impossibile!
Internet ha favorito l’espandersi dell’egemonia dell’inglese nel mondo; ma internet ha anche permesso l’avvicinamento al latino di più persone provenienti da nazioni differenti. Per esempio l’enigmistica Hebdomada Aenigmatum riporta rebus, giochi, sudoku in latino e in greco antico; la pagina di Wikipedia in latino (Vicipaedia) si posiziona al 51esimo posto su 265 lingue disponibili su Wikipedia; Papa Francesco su Twitter manda un messaggio in latino di benvenuto: Tuus adventus in paginam publicam Papae Francisci breviloquentis optatissimus est (Il vostro arrivo sulla pagina pubblica di Papa Francesco che parla per brevi frasi è molto gradito); il quotidiano Ephemeris presenta notizie e novità in latino.
Il latino è efficace nella comunicazione internazionale: perché allora non utilizzarlo al fine di risolvere i problemi e le incomprensioni linguistiche nella UE?
“A mio avviso il latino ha ottime chance per tornare ad essere lingua franca europea: in assenza di un idioma comune, il latino può chiarire un contesto internazionale. La Senatrice a vita Liliana Segre spiegò come riuscì in un campo di concentramento a comunicare con una ragazza straniera grazie alla lingua latina. Dunque il latino è una lingua che supera le barriere linguistiche”, afferma Desiata.
Il latino nel mondo delle aziende è assolutamente onnipresente: analizzando la parola manager si potrà risalire all’etimologia manu agere (condurre con mano); inoltre questa lingua ha il potere di rafforzare alcuni messaggi nel mondo del business e dunque permette di esprimerci in modo diretto mantenendo comunque l’eleganza: maiora premunt (cose più grandi premono).
Pertanto lo studio delle lingue antiche non ci allontana nel tempo ma ci introduce nella realtà e ci rende pronti ad accettare un’unità culturale tra i diversi popoli.
A cura di Vittoria Pero, II A
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