martedì 30 marzo 2021

Presentazione dei romanzi di Laura Calosso

 

26 marzo 2021: le classi del Liceo Classico V. Alfieri partecipano alla conferenza in remoto con Laura Calosso




La letteratura è in grado di evidenziare i dettagli all’interno della vita. La letteratura pone una lente di ingrandimento su di essi: Laura Calosso nei suoi romanzi comincia da un insignificante dettaglio per poi parlare di una realtà immensa. “…le cose a cui noi non diamo peso sono quelle che possono poi essere determinanti nella vita quotidiana…”, così ha esordito la scrittrice.

Il 26 marzo abbiamo avuto l’onore di assistere alla conferenza in remoto con Laura Calosso, scrittrice e giornalista astigiana.
“Ho scelto di scrivere romanzi basati su temi importanti dei quali, purtroppo, nessuno si occupa, perché ritengo giusto trattarne. Per esempio ne La stoffa delle donne viene affrontata la tematica delle sostanze coloranti nocive presenti nei vestiti”.
Anche nel suo ultimo romanzo Ma la sabbia non ritorna, uscito pochi mesi fa, Laura Calosso mette in luce il traffico illegale di sabbia e l’erosione accelerata causata dai comportamenti scellerati dell’uomo. La scrittrice ha affermato che, prima di iniziare con la vera e propria stesura delle sue straordinarie storie, trascorre diverso tempo a documentarsi su fenomeni ed eventi, studia i vari elementi per poi immergersi nella scrittura. I personaggi dei suoi romanzi sono prevalentemente femminili, perché? “Perché io credo che le donne siano quelle più vicine alla crisi di nervi …ora, nel momento della catastrofe come questo che stiamo vivendo”.
Sorge spontanea una domanda: com’è il lavoro di una scrittrice? “Spesso sembra che noi scrittori non stiamo facendo nulla, quando invece stiamo pensando e riordinando le idee nella nostra testa. Una volta una delle mie figlie mi ha chiesto perché non mi alzassi di notte per preparare le torte come tutte le altre mamme. Lì ho capito che avrebbero soltanto avuto bisogno di un po’ di tempo per capire che anche ciò che faccio è un lavoro a tutti gli effetti”, ha affermato la scrittrice.
Se volessimo diventare scrittori o tuffarci nel mondo della scrittura, quali consigli potrebbe darci? “Ritengo che coltivare la scrittura sia fondamentale per se stessi perché è quasi una forma di terapia: quando tu scrivi un racconto, non puoi scrivere la prima cosa che ti viene in mente: c’è bisogno di riordinare i pensieri. La letteratura è sempre una rielaborazione di qualcosa scritto da altri”.

Pertanto quest’arte è capace di guidare i nostri sogni e di scoprire che i desideri sono universali: non siamo soli, non siamo isolati da nessuno.

 

A cura di Vittoria Pero, II A

Nessun commento:

Posta un commento