Primo posto per una studentessa del Liceo Artistico e primo e terzo posto nella categoria Adulti per due ex allievi del Liceo Classico
Il 2 luglio 2025, nei locali del Teatro Alfieri di Asti, si è tenuta la premiazione del concorso letterario 'Essere sé stessi' che, bandito dal Comune di Asti e ormai giunto alla terza edizione, ha lo scopo di diffondere, attraverso l'arte della scrittura, una cultura sempre più inclusiva circa il tema dell'orientamento sessuale, dimostrando, anno dopo anno, dal contenuto dei racconti, come la percezione della società civile sia all'insegna del riconoscimento di un diritto lapalissianamente insindacabile: l'amore in ogni sua declinazione e manifestazione. Come ogni anno, i premi sono stati conferiti a due categorie, Young e Adulti, rispettivamente suddivisi in I, II e III qualificato. Chi scrive è, prima che membro della giuria (come gli altri sei giurati informato circa il nome degli autori solo al momento della premiazione), docente di lettere e referente per l'inclusione presso il Liceo Classico "V. Alfieri" di Asti, sezione dell'IIS 'Alfieri' diretto dalla dott.ssa Maria Stella Perrone, presente, peraltro, alla cerimonia della premiazione.
Anche quest'anno con immenso piacere abbiamo appreso che ben tre
dei sei racconti premiati sono stati il frutto della fantasia creativa e della
sensibilità civica e inclusiva di altrettanti studenti ed ex studenti del
nostro Istituto: nella categoria Young il I premio è stato assegnato al
racconto 'Quello che resta' di Milagros Grosso (studentessa iscritta alla IF
del Liceo Artistico durante l'anno scolastico appena concluso), mentre nella
categoria Adulti rispettivamente il I e il III premio sono stati assegnati all'ex
studente del Liceo Classico Michelangelo Genco ('Prima della luce') e all'ex
studentessa del Liceo Classico Marta Brignolo ('L'identita' di Agata').
Scoprire, da docente, che
il proprio Istituto, anche grazie alle scelte della DS, non solo dia voce ai
diritti in sede didattica, ma riesca a formare delle coscienze inclusive in
persone destinate a fare parte della società civile penso non abbia pari quanto
a ricompensa per l'attenzione quotidianamente spesa per il benessere dei nostri
allievi e delle nostre allieve.
Mi si permetta, però, un
pensiero del tutto personale: rallegrarsi per quanto appena descritto è
percezione realistica dei fatti, mentre il ritenere che ciò sia estendibile a
tutta la società sarebbe ingenuo. È per questo che la lotta per i diritti non può,
e non deve mai, dirsi conclusa e ognuno di noi ha l'obbligo morale di fare la
propria parte. E la Scuola, in questo, ha un ruolo fondamentale.
a cura del prof.
Carlo Bavastro